San Giacomo Apostolo, figlio di Zebedeo, fratello di Giovanni, discepolo e amico del Signore è il patrono della Chiesa e della città di Pistoia. Il suo culto si è sviluppato dal XII secolo, quando il vescovo Atto fece giungere a Pistoia una sua reliquia da Santiago de Compostela. La reliquia, un osso del cranio, è custodita in un prezioso reliquiario tardogotico in Cattedrale nella cappella del Giudizio. La devozione a Giacomo (che a Pistoia è noto nella variata più latineggiante di Jacopo) ha suscitato straordinarie opere d’arte come l’altare argenteo di San Jacopo.
Anche la Chiesa di Pistoia ha i suoi santi, figure più o meno leggendarie, assunte e rintracciate dalla fede popolare e dalla gerarchia ecclesiastica. Risalendo molto addietro nel tempo troviamo indicato Felice, il presbitero vissuto nell’alto medioevo e morto dopo aver accompagnato con i suoi miracoli, la vita semplice e contadina delle campagne attorno la città. Le sue storie sono raffigurate nell’arcone di ingresso della Cappella di Piazza (Cappella del SS. Sacramento) in Cattedrale, dove, sotto l’altare, una statua giacente lo raffigura.
Sant’Atto (+ 1153), vescovo e monaco Vallombrosano, fu il promotore del culto iacobeo, ma egli stesso fu contraddistinto da una vita di santità. Le sue memorie e il suo corpo mummificato sono custoditi in Cattedrale.
Il Medioevo ha consegnato alla chiesa di Pistoia anche altre figure di santità come il Beato Vescovo Andrea Franchi, frate domenicano (+ 1401), il cui corpo è custodito in San Domenico, celebre per la sua predicazione e la sua cura pastorale. Alla Santissima Annunziata giace invece il Beato Bonaventura Bonaccorsi, frate dei Servi di Maria, vissuto nel XIII secolo, la cui vita è ampiamente descritta negli affreschi seicenteschi del Chiostrino dei Morti attiguo alla chiesa.